08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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"Chi ha paura di sognare
e' destinato a morire"
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Craniosacrale (2): ripristinare, aumentare, mantenere la salute
I benefici della cranio-sacrale: un campo non-locale e non-temporale
Maria Cristina Chiarelli - Aloka





















Durante i due anni del corso avanzato in Biodinamica Craniosacrale e per la verità anche per parecchio tempo dopo che avevo completato il corso e incorniciato il diploma, la mia mente non riusciva a capire il senso profondo di questo approccio.

Sedevo al lettino da massaggio, mettevo le mani sul corpo del cliente, ascoltavo. Passavano i minuti e non succedeva niente. O meglio, succedeva che la mia impazienza di dover fare qualcosa aumentava esponenzialmente con il passare dei minuti. Avendo ricevuto una formazione di base Biomeccanica, il mio ascolto era orientato all'individuazione delle possibili lesioni ed irresistibilmente la mente si figurava quale protocollo di trattamento sarebbe stato adeguato per aiutare il Sistema Craniosacrale di quella persona a riequilibrarsi. Meglio cominciare dal disimpegno del sacro, tecnica nota come L5S1, oppure rilasciare prima l'articolazione del cranio con le vertebre, in gergo C0C1 (una delle mie preferite e dagli effetti strabilianti), per poi finire con un bel CV4 (alias compressione del quarto ventricolo)? Eccetera, eccetera.

La mia personale rivoluzione copernicana è iniziata quando ho smesso di focalizzarmi sulla lesione, sul fulcro inerziale prodotto in quella persona da un trauma di qualsivoglia tipo ed ho invece, letteralmente, alzato gli occhi e ho guardato la Salute.

Mi vengono in mente alcune citazioni famose, come quella del padre fondatore dell'Osteopatia, il dott. Andrew Taylor Still, “Trovare la salute dovrebbe essere l’obiettivo del medico. Chiunque è capace di scoprire la malattia.”, oppure, a distanza di quasi un secolo, questa di James Jealous: “La salute ….è al centro del nostro essere e non può essere aumentata o diminuita di un grado. In altre parole, la salute nel nostro corpo non può ammalarsi…La salute nel corpo in realtà trascende la morte. Essa è disponibile nel nostro corpo al 100%, 24 ore su 24 dal concepimento alla morte, poi traspira, non espira.” Brani che avevo letto, apprezzato e religiosamente citato nella tesi del Master in Biodinamica, ma allora compresi solo intellettualmente.

Così come le indicazioni dei miei insegnanti a non restringere il campo percettivo, pur mantenendo il contatto delle mani con un determinato e circoscritto punto nel corpo del ricevente, ma invece ad allargare la percezione fino ad includere l'intera biosfera, e oltre. Mi viene in mente l'invito a lasciar perdere i protocolli e quello, particolarmente duro per l'ego, a “get out of the way”, a levarsi di mezzo, a non interferire con le decisioni prese dalla Forza della Vita, dalla Respirazione Primaria che si manifesta nei fluidi del cliente per restaurare il progetto della Salute, seguendo le sue priorità: il Piano di Trattamento Intrinseco.

Poi ho capito. Non solo con la mente.
Ho capito, e sentito, con il cuore. Così ho smesso di orientarmi al disturbo, alla disfunzione, alla malattia, con l'idea che questa forse si può aggiustare, facendo le cose giuste nel posto giusto, ed ho iniziato piuttosto a orientarmi alla perfetta Salute, con l'idea di riconnettere ad essa quella persona con il suo trauma, il suo disturbo, e di aspettare che la Salute faccia il lavoro. Come tutto questo accada è qualcosa di cui proverò a darvi un'idea, parziale e provvisoria, e purtuttavia basata sulle mie esperienze percettive e sulle mie comprensioni.

Il concepimento segna l'inizio della vita così come noi la conosciamo. Si potrebbe forse dire che con il concepimento ha inizio la linea del tempo per quell'individuo che prima non esisteva e che inizia ad essere una cellula, poi un embrione, poi un feto, infine un bambino completo pronto ad uscire nel mondo. Lo sviluppo dell'embrione e la crescita del feto, come detto nella prima parte, sembrano essere regolate più che dai geni contenuti nelle sue cellule, da un progetto, da un Campo fuori dal tempo e dallo spazio, e questo sembra restare disponibile per l'intera durata della vita, per guidare tutti i processi di accrescimento, autoriparazione, turn over cellulare e via dicendo. E' forse questo Campo non-locale e non-temporale a cui Still e Jealous si riferiscono chiamandolo Salute. Nel corso della vita questo individuo andrà incontro ad una serie di eventi che potranno avere un impatto stressante o addirittura traumatico, perciò la sua salute reale sarà il risultato di un costante bilancio tra gli stress e i traumi subiti e le sue risorse, ossia la capacità di attingere in ogni dato momento alla Salute.

Ad esempio, la nascita stessa è per gli umani un momento ad alto rischio. Il voluminoso cranio del neonato umano è lasciato apposta dall'evoluzione in gran parte membranoso, per venire strizzato come un limone nel canale del parto senza subire troppi danni. Tuttavia a volte le cose vanno storte, e il bambino subisce un impatto più severo del previsto da parte di forze compressive e/o torsionali che rimangono impresse nei nuclei di ossificazione e nelle membrane, come energie cinetiche. Riuscirà la Salute a dissipare quelle forze inerziali nelle settimane o mesi successivi alla nascita, oppure dovrà venirci a patti, cosicché rimarrà forse uno strain intraosseo a condizionare lo sviluppo e l'equilibrio di tutto il corpo?

Per rispondere a questa domanda occorre prendere in considerazione la possibilità per quel neonato di accedere alla Salute stessa, ossia le sue risorse. Ad esempio, questo bambino viene tenuto con la madre oppure ne è separato? La madre è in buone condizioni psicofisiche e si prende cura del piccolo in modo adeguato o no? Queste e molte altre variabili determineranno il risultato di questa prima negoziazione tra la Salute e il trauma. Ad essa molte altre seguiranno nel corso di tutta la vita. Da ognuna potrà o uscirne indenne o trattenere un'inerzia a cui dovrà adattarsi che andrà ad aggiungersi alle altre, a consumare ulteriori risorse e ad aggravare il disequilibrio precedente. Ad un certo punto del percorso, presto o tardi, questo sistema vivente finirà le risorse, non ce la farà più a “metterci una pezza” e si ammalerà.

Da notare, per inciso: stress e traumi di origine fisica (cadute, incidenti, operazioni chirurgiche ecc.) sembrano venire trattati in modo non dissimile da quelli emozionali (lutti e perdite, deprivazione affettiva, shock e paure ecc.). A quanto pare la Salute non fa distinzione tra corpo, mente, emozioni e ci tratta come un continuum, come un tutto.

La Salute è olistica.
Il lavoro dell'operatore craniosacrale è quello di sostenere il processo inverso a quello sopra descritto. Favorirà l'aumento delle risorse sintonizzandosi sulla Salute e sulle sue espressioni, come le fluttuazioni longitudinali dei fluidi, dette anche Maree, inviterà il Sistema Craniosacrale del cliente a momenti di quiete rigenerante, gli still point; terrà la sua focalizzazione rivolta al Campo morfogenetico oppure all'embrione, alla forza di quel momento formativo, ancora indifferenziato e totipotente, e poi si porrà al servizio dell'Intelligenza superiore quando sentirà che una decisione è presa dal di dentro, che un nucleo di inerzia è pronto per essere rilasciato, inizia a districarsi, pulsa, ondeggia, cambia forma e con esso tutto uno schema che gli si era organizzato attorno si allenta e si trasforma. Eliminare le restrizioni al movimento dei fluidi che, come già sappiamo, veicolano nel corpo il Respiro della Vita amplifica quel movimento stesso e la sua potenza, libera le energie di Salute che erano rimaste come a guardia del fulcro inerziale e permette la riorganizzazione del sistema ad un livello più alto e migliore di equilibrio e di funzionalità.

Esistono quindi poche condizioni psicofisiche che non possano beneficiare di trattamenti di Craniosacrale Biodinamico, ed ancora meno sono le controindicazioni, visto che il lavoro viene fatto “dal di dentro”, dalla Respirazione Primaria, dall'Intelligenza superiore che muove i fluidi.
Per lo stesso motivo, il riequilibrio dall'interno è assolutamente non invasivo e sicuro, anche quando coinvolge strutture e tessuti estremamente delicati, come il cervello e il Sistema Nervoso Centrale, altrimenti non trattabili.

Nella mia esperienza, hanno ottenuto sollievo clienti con:
frequenti mal di testa, emicranie, nevralgie • mal di schiena • stanchezza cronica e debilitazione • ansia e attacchi di panico • mestruazioni dolorose • rigidità articolare • difficoltà digestive o intestinali • stress e disturbi collegati • allergie, sinusiti e otiti croniche • esiti post traumatici da colpo di frusta, incidenti o cadute • problemi occlusali e ortodontici.

La sinergia con il medico curante o con lo specialista è sempre utile e auspicabile; indispensabile in caso di patologie accertate.

Maria Cristina Chiarelli
vive e lavora a Firenze






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