08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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La Fitoterapia e l’Omeopatia spesso non funzionano: eccone i motivi
I rimedi che compriamo sono spesso
Fabrizio Nencioni




















E’ già un po’ di tempo che ho riflessioni su questo argomento, dovute al fatto che ho sempre sentito dire che un rimedio, sia omeopatico che fitoterapico, alla stessa persona, a volte funziona e a volte no. Ho cominciato ad aprire gli occhi completamente quando, giorni fa, un rimedio fitoterapico che era stato su di me sempre efficace, all’improvviso ha cessato di esserlo e perciò avevo smesso di assumerlo. Non avevo realizzato che tutto questo era accaduto da quando ne avevo comprata una nuova confezione.

Dapprima ho pensato di essermi assuefatto al rimedio stesso ma un giorno mi è venuto a mente di misurare radiestesicamente sia l’energia del farmaco che le energie sottili congeste che esso poteva avere. I risultati sono stati quelli che m’immaginavo; il medicamento era congesto ed era anche (di conseguenza) scarico di energia e per questi motivi era diventato inefficace o parzialmente efficace essendo un rimedio sottile. Questa perdita di energia non l’aveva subita in casa mia perché vivo in un luogo energeticamente sano. Allora ho posto il boccettino di vetro con dentro le compresse sopra un PHI dove è rimasto per tutta la notte (ma sarebbe stato sufficiente solo 2 ore). Il giorno dopo ho ripreso ad assumere il farmaco e, meraviglia, dopo tre giorni mi sono accorto che esso era di nuovo efficace! A quel punto, mi sono messo a testare tutti i rimedi fitoterapici e omeopatici che ho in casa; il risultato è stato che in oltre il 50% di essi erano presenti congestioni e per congestioni intendo energie sottili congeste perchè non biocompatibili.

Un medicamento fitoterapico o specialmente omeopatico, non basando la sua efficacia su di una molecola chimica ma sull’energia di una o più piante o (nel caso dell’Omeopatia) sull’energia di una vibrazione, è abbastanza delicato. Questo accade perché dalla sua produzione, allo stoccaggio nei magazzini e nelle erboristerie o farmacie, al posizionamento in casa, nessuno si preoccupa che questi medicamenti siano posti in luoghi sani.

E questo perché non c’è quasi mai la conoscenza di questa importante e direi fondamentale realtà riguardo alle eventuali energie sottili congeste da parte degli operatori del settore: produttori, venditori e terapeuti e nemmeno dei consumatori. Lentamente le cose si stanno muovendo, ma molto molto lentamente.

Le sorgenti che possono congestionare i rimedi sopra descritti e sottrarre loro energia rendendoli parzialmente o anche (come nel mio caso) totalmente inefficaci possono essere molteplici. Riporto sotto le due principali:

1) quando i rimedi sono posti in vicinanza di campi elettromagnetici (motori, linee elettriche, computer)

2) quando i rimedi sono posti sopra energie geopatiche (nodi, scorrimenti sotterranei di acqua, faglie)

praticamente le stesse congestioni che tolgono energia anche a noi se si trovano nel luogo dove dormiamo e per le quali vado in giro armonizzando tramite Spazioarmonico le abitazioni“malate. E’ abbastanza facile che un medicamento, dalla sua produzione, ai vari stoccaggi, al suo acquisto e alla sua sistemazione in casa, passi attraverso le congestioni sopra descritte, essendo esse dovunque. La sua perdita di energia dipenderà dal tipo di congestione che incontra, dalla sua intensità e da quanto tempo il rimedio permane su di essa o nel raggio della sua influenza.

Concludendo, volendo assumere un farmaco fitoterapico o omeopatico, per essere sicuri che la sua energia sia integra e di conseguenza anche la sua efficacia e non conoscendo il modo di testare se il rimedio è congesto o meno, esso va sempre energizzato con un PHI; oppure va trattato con l’energia Reiki tenendolo qualche minuto tra le mani o "ripulito" con altra tecnica energetica.


A questo punto della mia esperienza, il metodo che considero ottimale e più sicuro è porre il rimedio fitoterapico o omeopatico su di un PHI.

Funziona sempre e se dovete fare una spesa acquistando un PHI, potete poi usarlo in molte altre occasioni: dall’energizzare l’acqua da bere, a porlo all’occasione su una parte dolorante, a darvi energia e decongestionare i vostri chakra, a porlo a terra e così neutralizzare un nodo geopatico che avete sul letto dove dormite, oppure quando andate a dormire in altri luoghi che non sapete essere sani.

Il metodo sopra descritti per "pulire" un rimedio vibrazionale è quello che uso attualmente tramite la mia esperienza e lavoro con le energie sottili.
Penso che sia possibile
decongestionare un medicamento anche in altri modi: con la pranoterapia, con i cristalli, con l'Aura Soma o con altri tipi di energie sottili, metodi che non ho sperimentato e che non conosco.

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Vi è un altro metodo che ho scoperto da poco per decongestionare un rimedio ed è posizionarlo su di una ley line di massima intensità per un paio d'ore. Se non avete ancora la sensibilità di rilevarle, potete mettervi seduti nel Duomo della vostra città. Potete mettervi sia sulle scaline davanti la porta centrale, sia all'interno della chiesa stessa dove l'energia è notevolmente maggiore. Se è romanica o gotica, sarà stata quasi sicuramente posizionata su di una ley line e sull'asse est-ovest e la porta di entrata sarà a ovest.

Avere un PHI a disposizione è la soluzione ideale per decongestionare ed energizzare qualsiasi prodotto







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