08/02/15
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Essere confusi ci fa imparare meglio
A volte sentirsi confusi quando si debba imparare qualcosa di nuovo non è cattivo segno


Se quando dovere imparare un qualcosa di nuovo – che sia una lingua, un lavoro, un hobby o imparare a utilizzare un nuovo tecno-gadegt – sentirsi confusi non è cattivo segno a quanto pare. Anzi, secondo gli esperti, chi prova un po’ di confusione o smarrimento in certi casi pare apprenda meglio e con più facilità di chi invece di sente sicuro di sé.



A dare una mano di conforto a tutti confusi è uno studio condotto dai ricercatori della University of Notre Dame, negli Usa, i cui risultati non a caso sono stati pubblicati sulla rivista Learning and Instruction.
Il dottor Sidney D'Mello e colleghi, per l’occasione, hanno coinvolto un gruppo di volontari che hanno volutamente indotto in confusione fornendo loro delle informazioni e opinioni contraddittorie. Un altro gruppo invece ha ricevuto le informazioni e le opinioni corrette, in modo da fungere da gruppo di controllo.



I risultati dei test hanno poi permesso di scoprire che i partecipanti esposti alle contraddizioni erano più bravi nel cogliere in seguito l’idea di fondo. Ma non solo: anche negli altri test eseguito dopo i primi esperimenti hanno rivelato che le persone che erano inizialmente confuse, dopo hanno imparato a eliminare tutte le informazioni inutili e conservato invece più informazioni utili e ottenuto punteggi più alti rispetto ai partecipanti che non erano stati disorientati.
«Abbiamo indagato i legami tra emozioni e apprendimento per quasi un decennio – ha spiegato D’Mello nel comunicato UND – e abbiamo scoperto che la confusione può essere utile per imparare, se opportunamente regolata, perché può stimolare gli studenti a elaborare il materiale più in profondità al fine di risolvere questo stato di confusione».



Questo genere di confusione, i ricercatori l’hanno battezzata “confusione produttiva” poiché, alla fine, rende il processo molto più produttivo in termini di apprendimento. Tuttavia, sottolineano gli autori, questo senso di confusione dovrebbe essere subito affrontato e ogni informazione ingannevole deve essere eliminata durante il processo di apprendimento stesso.
Non tutti sono comunque in grado di gestire al meglio questa confusione, fanno notare i ricercatori. Chi è in grado di gestire la negatività e il fallimento ha in genere maggiori probabilità di trarre beneficio da questo metodo di apprendimento.



«E' anche importante che gli studenti siano produttivamente invece che irrimediabilmente confusi. Per confusione produttiva, si intende che la fonte della confusione sia strettamente legata al contenuto della sessione di apprendimento: lo studente tenta di risolvere la propria confusione, e l’ambiente di apprendimento fornisce aiuto quando egli è in lotta. Inoltre, tutte le informazioni fuorvianti in queste tecniche di confusione indotta, devono essere corrette nel corso della sessione di apprendimento, come è stato fatto negli esperimenti attuali», conclude D'Mello.
In sostanza, non scoraggiamoci se all’inizio possiamo sentirci confusi dalle nuove informazione che siano tenuti a incamerare. Procediamo con tranquillità e poi godiamoci i risultati.

tratto da http://www3.lastampa.it/salute/




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