Gli scienziati inglesi dell'Ucl sono riusciti a “leggere” la mente di alcuni volontari e capire quale di tre film appena visti stessero ricordando
"Ti leggo nel pensiero". A dirlo potrebbero presto non essere più
esclusivamente sedicenti maghi ma anche seri neuroscienziati. Uno
studio pubblicato su
Current
Biology mostra infatti che un gruppo di ricercatori dello
University College di
Londra è riuscito a capire quale di tre film appena visti i
volontari stessero ricordando, studiando le risonanze magnetiche del
loro cervello.
Esattamente un anno fa lo stesso team di
ricercatori aveva condotto un altro studio nel quale, esaminando
l'attività cerebrale di una persona, ne hanno potuto individuare
l'esatta posizione in uno spazio virtuale. La ricerca di oggi, secondo
la coordinatrice dello studio Eleanor Maguire, compie un passo avanti.
In questo caso, infatti, i ricercatori sono riusciti a "leggere" nel
cervello dei partecipanti un pezzo di memoria episodica: quella raccolta
di eventi quotidiani che costituisce la biografia di una persona.
Questo tipo di memoria è molto più complessa di quella spaziale e quindi
più difficile da “crackare”.
Per riuscirci, i ricercatori hanno
mostrato a dieci persone tre diversi e brevissimi cortometraggi.
Ciascun filmato rappresentava una diversa attrice impegnata in una scena
simile (per esempio imbucare una lettera o buttare un bicchiere di
plastica nel cestino). Dopo ogni visione gli scienziati hanno sottoposto
ogni volontario a una scansione dell'attività cerebrale mentre questi
richiamavano alla memoria le immagini appena osservate. Successivamente i
ricercatori hanno chiesto a ognuno di ricordare uno dei tre filmati, a
piacere e contemporaneamente hanno effettuato una risonanza magnetica
funzionale del loro cervello. Le immagini così ottenute sono state
inserite in un computer e analizzate con un programma messo a punto
proprio per confrontare scansione e risonanza e individuare lo schema
dell'attività celebrale associato al ricordo di ogni film. I ricercatori
in questo modo sono riusciti a capire quale film stava ricordando ogni
partecipante e a localizzare l'area del cervello coinvolta nel processo.
"Siamo riusciti a osservare l'attività cerebrale di una
specifica memoria episodica, a individuarne le tracce", ha raccontato
entusiasta Maguire. "Inoltre abbiamo confermato che questi ricordi
'risiedono' nella zona dell'ippocampo. Ora che sappiamo dove si trovano,
abbiamo la possibilità di capire come sono immagazzinati e come possono
cambiare nel tempo". Lo studio ha anche mostrato che le tracce
neuronali delle memorie (ovvero dell'attività delle cellule coinvolte
nel ricordo di un episodio) sono stabili e quindi prevedibili. (c.v.)
Riferimenti:
Current Biology doi 10.1016/j.cub.2010.01.053 Fonte