ROMA
Secondo l’ultimo rapporto dell’Unep ( Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), le cosiddette Atmospheric Brown Cloud, ABC, nubi marroni sarebbero presenti anche in Europa, in Nord America, in Africa e in Amazzonia, luoghi in cui però la loro formazione sarebbe frenata dalle precipitazioni. Ancora una volta viene ribadito come queste gigantesche nuvole marroni causino gravi problemi in tema di salute umana, ma anche di agricoltura, di scioglimento dei ghiacciai e quindi di riserve idriche.
Le Brown Clouds, sono grosse nubi composte da aerosol e particelle inquinanti, concentrate nei cieli del Sud est asiatico e impediscono alla luce solare di raggiungere la superficie terrestre, minando il clima e i cicli naturali, costituiscono una delle minacce più pericolose per la salute del pianeta, anche perchè risulterebbero in costante espansione.
Quindi, non solo i cambiamenti climatici, l’ inquinamento e le popolazioni a rischio, ma a preoccupare il mondo scientifico internazionale sono ora anche queste nubi che stanno mettendo in pericolo la sicurezza idrica e alimentare di tutto il pianeta. Le Abc sono studiate da oltre un decennio e tenute sotto controllo dalle Nazioni Unite grazie al progetto Abc dell’Unep, a cui il Comitato Ev-K2-Cnr, specializzato nella ricerca scientifica d’alta quota, contribuisce direttamente con il progetto SHARE, Stations at High Altitude for Reaserch on Environment.
Il problema delle Abc è tornato nuovamente alla ribalta grazie al nuovo report di Unep, presentato a Pechino settimana scorsa, dove sono illustrati effetti e nuovi dati sulle nubi marroni, studiate in modo più approfondito grazie anche ai dati rilevati dalle stazioni in alta quota installate e gestite dal Comitato EvK2Cnr, che con il progetto Share sta attivando un prezioso network mondiale di monitoraggio climatico.
.In particolare, la stazione Abc installata ad una quota di 5.079 metri, nei pressi del Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide, in Nepal - battezzata «Nepal Climate Observatory Pyramid» - osserva e registra in modo continuativo i dati su atmosfera, inquinanti, ozono e meteorologia dell’Himalaya e dell’Asia Centrale, fornendo informazioni fondamentali per l’area asiatica, direttamente interessata dalle nubi marroni, e del Pacifico, dove in precedenza i dati erano molto scarsi. La stazione della Piramide è infatti anche un Complementary Site nel programma «Atmospheric Brown Clouds», dell’Unep.
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